Questo museo è dedicato al ricordo dei nostri antenati di Chionea.
Contadini che lavoravano a stretto contatto con la natura, sperando che la stessa potesse fornire loro cibo e mangime per il bestiame. I macchinari erano un aiuto, contrariamente ad oggi, era l’uomo a fare la maggior parte del lavoro.
Mettevano la loro vita nelle mani di Dio alimentando la fede con le loro preghiere.
I giorni, i mesi, gli anni, tutta la loro esistenza era illuminata da tale fede.
Preghiere, messe, processioni, comunioni… la religione accompagnava le loro vite : dal battesimo alla morte.
La fede rappresentava un rifugio spirituale rassicurante ove trovare riparo dinnanzi alle incertezze della vita.
Neanche l’avvento di guerre, malattie e carestie li allontanava dal loro Credo.
Possedevano l’umiltà di accettare quello che la vita aveva preservato per loro.
Le sofferenze di « alcuni » diventavano le sofferenze di « tutti », uniti dallo spirito di condivisione anche i problemi piu’ difficili potevano sembrare risolvibili.
La loro sopravvivenza e quella dei loro figli era l’unica realtà desiderata e sperata.
Capricci, vizi non erano termini contenuti nel loro dizionario.
Non necessitavano di trasmissioni televisive per imparare a riciclare, a non sprecare, a rispettare la natura.
Erano uomini saggi.